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La salita dei giganti. La saga dei Menabrea di Francesco Casolo

La salita dei giganti. La saga dei Menabrea di Francesco Casolo“Sai, papà, cosa mi ha detto una volta il nonno? Mi ha detto che non importava se non avremmo avuto un fratello. Che tanto la birra l’aveva inventata una donna. E potevamo farcela da noi…”

Quello delle saghe familiari è un tunnel da cui probabilmente non uscirò più, mi piacciono davvero tanto.

Amo scoprire le vite degli altri, ripercorrere i loro passi, conoscere la storia nella storia, osservare come cambia il mondo con lo scorrere del tempo e il passaggio delle generazioni.

La storia della famiglia Menabrea ha dell’incredibile. È una storia di uomini visionari, lungimiranti e capaci, e di donne forti, coraggiose e determinate. Ed è una grandissima storia di amore, passione e appartenenza.

Intorno al 1850, Giuseppe Menabrea, walser di Gressoney, decide di abbandonare il commercio di lana e filati e puntare tutto su una bevanda che stava cominciando a suscitare grande curiosità, la birra. Nasce così la “G. Menabrea e Figli. Fabbricanti di Birra e Gazeuse, in Biella”.

Trent’anni dopo, Carlo Menabrea, quel figlio che del padre ha ereditato non solo l’attività, ma, soprattutto, la passione, all’apice della sua fortuna e in un momento storico, la Belle Époque, carico di novità e continui cambiamenti, decide di organizzare una grande festa per celebrare l’acquisto del Castello di Gaglianico, poco lontano da Biella, emblema del successo ottenuto grazie a quella fatidica scommessa.

Nessuno, a Biella, ha intenzione di perdersi l’evento e ciò che si respira in quella notte di festa è un’atmosfera di grande fasto e bellezza.

Durante i fuochi d’artificio, mentre milioni di luci sfavillanti illuminano il cielo e i volti rapiti degli invitati, Genia, secondogenita di un trittico di figlie adorate, osserva suo padre e vorrebbe chiedergli perché, qualche settimana prima, tra le tre figlie abbia scelto di portare proprio lei in montagna alla volta dei Giganti del Monterosa, in un viaggio lungo e faticoso che sapeva tanto di iniziazione, e perché, raggiunta la vetta, abbia tanto voluto farle assaggiare la birra, nonostante i suoi soli sei anni di età.

In un tempo che Genia mai avrebbe immaginato poter essere così breve, il destino si abbatte sulla famiglia Menabrea con la stessa violenza di quelle valanghe che per secoli hanno messo a dura prova la vita dei walser di Gressoney, e le restituisce la risposta a quelle domande che avrebbe tanto voluto fare al padre: è lei la prescelta, la figlia che, con tanta forza e abnegazione, dovrà portare avanti l’attività di famiglia, anche se i tempi non sono ancora pronti per accettare una donna in affari.

Ci vorrà del tempo, e nuove valanghe portate da quel destino che sembra così accanito, perché Genia arrivi a comprendere tutto quello che era già stato scritto per lei e, pian piano, riuscirà anche a capire la tenacia di quella madre di cui lei porta lo stesso nome e con la quale non ha mai avuto un rapporto facile.

Sarà proprio la madre Eugenia, con i suoi silenzi, le sue assenze e l’apparente distacco, a costruire, per Genia e per la famiglia Menabrea, ogni singolo pezzetto della lunga strada che porterà la prescelta a diventare, come il padre e il nonno prima di lei, un Gigante.

La salita dei giganti. La saga dei Menabrea, di Francesco Casolo, è una storia appassionante e buona, e, d’ora in avanti, la birra per me avrà di certo un nuovo sapore.

LA SALITA DEI GIGANTI. LA SAGA DEI MENABREA – FRANCESCO CASOLO

Feltrinelli Editore

PREZZO DI COPERTINA: € 19,00

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