Il tempo necessario ad un inesorabile cambiamento della vita è davvero minimo.

Basta un attimo, un solo attimo, a determinare il punto di non ritorno che segna la linea di demarcazione tra ciò che è stato e ciò che sarà.

La maggior parte delle volte non ce ne rendiamo conto subito, abbiamo bisogno dei segni del tempo, di riavvolgere ogni tanto il nastro e prendere di nuovo la misura con quel che siamo diventati.

Altre volte, invece, il taglio è netto e definitivo e il nastro non lo possiamo riavvolgere.

In Lontano dagli occhi, con tre storie completamente diverse tra loro, seppur ambientate nello stesso luogo e nello stesso tempo e accomunate dall’identico destino, Paolo Di Paolo ci racconta quell’istante in cui smettiamo di essere figli e diventiamo genitori, e lo fa tramite una voce narrante che osserva la scena dall’alto, seguendo, passo dopo passo, tutti i singoli istanti che, nel giro di pochi mesi, si sommano a compiere la trasformazione di ogni protagonista.

Conosciamo, così, Luciana, giornalista, innamorata dell’Irlandese, come lo chiama lei per via del colore dei capelli. Un amore bruciato e consumato in poco tempo, del quale le sono rimasti i ricordi, una dipendenza quasi morbosa, una gravidanza inaspettata e la totale assenza di lui, apparentemente lontano per lavoro, in realtà sfuggente per scelta.

Luciana deve fare i conti con la propria vita, con la carriera, con un amore che non sarà mai come lei vorrebbe e con la scelta di tenere o meno questo figlio inaspettato, questa vita che sta cambiando il suo corpo in un modo che lei non aveva minimamente considerato.

Valentina è proprio piccola, ha solo diciassette anni, e quando ha scoperto di essere incinta ha smesso di parlare con Ermes, forse per non coinvolgerlo, forse perché da lui non si voleva aspettare nulla. Ermes fa l’indifferente, ma un tarlo si insinua a poco a poco nella sua mente e lo porta pian piano ad affrontare la paura della responsabilità, del non saper cosa fare, del sentirsi smarrito di fronte ad una cosa tanto grande.

Intanto Valentina è combattuta tra la decisione presa dai genitori di dare in adozione il bambino quando nascerà e un sentimento crescente che la spinge ad interrogarsi sulla cosa più giusta da fare.

Cecilia torna da Gaetano per chiedergli un ultimo favore.

Vive per strada, tra una casa occupata e l’altra, si sono amati fugacemente e per caso e adesso torna da lui per chiedergli di non lasciarla sola al momento del parto, solo questo, poi basta.

Gaetano, rimasto orfano troppo presto, assume su di sé l’onere morale di esserci e si interroga sulla possibilità di un futuro, di una famiglia che, nonostante tutto, forse potrebbe funzionare.

Sullo sfondo di una Roma agli inizi degli anni ottanta, tra bandiere che sventolano a festa, manifesti elettorali e la scomparsa di Emanuela Orlandi, il tempo della trasformazione è scritto nei pochi mesi che portano dalla primavera all’estate e conducono all’arrivo di una nuova vita, lo svelamento di una verità.

Lontano dagli occhi, di Paolo Di Paolo, è un romanzo che fa luce sul potere della scelta, sull’importanza del da dove vengo io e sulla potenza del diventare.

LONTANO DAGLI OCCHI – PAOLO DI PAOLO

FELTRINELLI

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