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Dancing Paradiso di Stefano Benni

Dancing Paradiso di Stefano Benni

Sono arrivata a Milano una mattina di settembre del 1994.

Da una piccola cittadina della provincia del ponente ligure, Milano, la grande città, mi è sembrata subito qualcosa che avrei capito poco alla volta.

Il primo approdo è stato una casa dello studente, un luogo che è diventato presto famiglia, dove ho conosciuto persone ancora adesso molto importanti per me.

Ho avuto due compagne di stanza, in quel periodo.

La prima, assegnatami casualmente dalla segreteria, era una ragazza taciturna, molto chiusa, parecchio strana, con cui non ho legato.

Dopo qualche mese, quando alcune amicizie si erano ormai consolidate, ho chiesto alla direttrice di poter traslocare in un’altra camera, con un’altra ragazza con cui avevo nel frattempo legato.

Che poi anche questa convivenza si sia rivelata un vero disastro, come lei del resto (un’eccentrica un po’ spostata a cui piaceva avere il controllo di tutto e anche della mia vita), è un dettaglio, fa parte della vita e del crescere.

Ma, nonostante tutto, avevamo cose in comune che ancora oggi salvo come la parte migliore di quel periodo: la musica e i libri.

Ascoltavamo gli stessi generi e gli stessi cantanti, leggevamo libri molto simili e amavamo scambiarceli o suggerire sempre l’una all’altra qualcosa di nuovo.

Stefano Benni è stato uno degli autori che abbiamo amato in comune.

Terra, Stranalandia, Comici spaventati guerrieri, Baol, La Compagnia dei Celestini, Bar Sport, Il bar sotto il mare ci hanno fatto molta compagnia e ci hanno fatto molto bene.

È lì, a quei ricordi, che ritorno ogni volta che mi imbatto in un lavoro di Stefano Benni, a quei giorni, a quel periodo della mia vita che è stato forse uno dei più importanti nella costruzione della donna che sono oggi.

E tornare a leggerlo dopo tanto tempo è stato un vero e proprio percorso a ritroso che ha scaldato il mio cuore e mi ha fatto capire che, quando vogliamo, siamo in grado di conservare le cose belle e lasciare andare quelle brutte, che non sempre sono importanti e meritevoli di continuare a far parte della nostra vita.

Conservo, di quella strana amicizia sbilanciata e un po’ stramba, le lunghissime serate trascorse in chiacchiere, sogni e visioni di un futuro che era ancora tutto da prendere.

Dancing Paradiso dà voce a cinque vite, Stan, Bill, Lady, Elvis e Amina, cinque personaggi senza un posto nel mondo che, nella notte, possono cantare, urlare, raccontare le loro storie in un locale notturno di una crudele metropoli, dove non bisogna essere buoni per entrare. Accettano anche le carogne e qualche volta le fanno cambiare.

A vegliare su di loro, a far sì che si incontrino e che le loro voci si uniscano in un’unica grande melodia, c’è l’angelo angelica, un angelo custode che ha lasciato il cielo per stare con gli uomini, un angelo straccione dalle ali sporche di fango.

E quindi come vedi io sono arrivato

Non con candide vesti ma misero e lacero

In città malate che dormono inquiete

In stretti vicoli dove le ali si impigliano

Dove stride il lamento dell’elemosina

E come un tamburo cupo risuona

Il misero odio che qualcuno chiama patria

La supremazia della razza bianca

O di ogni altra razza vittoriosa

Dancing Paradiso è un romanzo in prosa con cui Stefano Benni riesce a compiere, ancora una volta, la magia che si può compiere quando si è padroni della lingua e si può incanalare la forza delle parole, quella magia in grado di dire tutto ciò che c’è da dire e nulla più, nessuna spiegazione è necessaria.

I temi sono quelli più importanti, quelli che non ci dobbiamo dimenticare mai, le paure, le ferite, le ossessioni della nostra vita, il sacrificio, la cura, la speranza.

DANCING PARADISO – STEFANO BENNI

FELTRINELLI

PREZZO DI COPERTINA: € 10,00

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