“E tuttavia arriverà il giorno in cui quelle cose e quei fenomeni si arresteranno, diventeranno muti, invisibili. Per esempio, ci dev’essere stato un giorno nella storia del mondo in cui si è svolta l’ultima corsa delle bighe, ma è probabile, pensa, che chi ha partecipato a quella corsa non immaginava che sarebbe stata l’ultima. Così, pensa, verrà l’ultima partita di calcio la domenica, l’ultima mostra di un pittore, l’ultimo pesce catturato, l’ultimo fiore colto e regalato. E non poter sapere quando si fa qualcosa per l’ultima volta, pensa, è uno dei più scellerati inganni della vita terrestre.”
Chiusa l’ultima di queste quasi 370 pagine mi sono sentita come appena scesa dalle montagne russe.
Le vite che Andrea Pomella, con la magnifica scrittura a cui ci ha abituati, ci racconta in questo suo ultimo lavoro ti fanno girare la testa in continuazione e la sensazione che ne viene fuori è proprio quella di un vortice continuo di cui non se ne ha mai abbastanza.
Si tratta di Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa e Francesco Lo Savio, artisti maledetti, maestri del dolore, come li chiama un gallerista romano.
Le loro vite, incrociatesi nella Roma della café society degli anni Sessanta, una città al centro del mondo, sono state talmente estreme da sembrare quasi impossibili.
Sono fuori controllo, vittime e carnefici di sé stessi, frequentano le vette della società, ma non riescono mai ad uscire davvero dai bassi fondi. Hanno sempre troppo, o troppo poco, tutti li amano e tutti li odiano. Loro stessi si amano alla follia per poi odiarsi un minuto dopo e arrivare a distruggersi con le proprie mani.
L’ora d’oro, quella luce che c’è a Roma al tramonto, che sembra ammantare i palazzi di velluto, è il momento in cui i quattro sono all’ennesima potenza, conquistano le donne migliori, abitano in palazzi lussuosi, frequentano i salotti più importanti, viaggiano intorno al mondo, guadagnano spropositatamente e sperperano ancora di più, la loro creatività è alle stelle e tutti li vogliono, si giurano eterna amicizia e poi si tradiscono e si odiano tanto da desiderare di ammazzarsi l’un l’altro.
Insomma, danno e prendono fino allo stremo, senza fermarsi mai.
Ma l’ora d’oro non dura molto, anzi, è questione di un attimo, e la luce di velluto piomba velocemente nell’ora blu, quel momento in cui l’ombra anticipa il nero della notte.
L’ora blu è il giro della ruota, la caduta nell’oblio, il precipitare nella follia, la tossicodipendenza, gli arresti, la malavita, i ricoveri.
La giostra si ferma, ma la vertigine di queste vite estreme continua a riecheggiare nelle opere che ci hanno lasciato, come a ricordarci quanto possano essere ugualmente grandi il tutto e il niente.
“Vite nell’oro e nel blu”, di Andrea Pomella, è un romanzo biografico che ci restituisce una narrazione meravigliosamente ricca e coinvolgente di quattro vite che sembrano incredibili e, nello stesso tempo, incredibilmente vere.
VITE NELL’ORO E NEL BLU – ANDREA POMELLA
EINAUDI EDITORE
PREZZO DI COPERTINA: € 21,00