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Goodbye Hotel di Michael Bible

Goodbye Hotel di Michael Bible“Vorrei scrivere la mia storia, o almeno la mia versione dei fatti, ma non riesco a smettere di guardare la neve. Questo posto lo chiamano Goodbye Hotel perché per tanta gente è l’ultimo domicilio e probabilmente sarà così anche per me. Stasera nel camino all’ingresso c’è il fuoco acceso e qualcuno ha stappato una bottiglia di vinaccio, perciò nel tempo che mi resta ho deciso di scrivere una specie di testamento. Il corpo mi sta abbandonando ma finché dura il fuoco, o almeno finché c’è vino, voglio scrivere. Spero non vi dispiacerà se divago, se riporto male qualche dettaglio e qualcun altro me lo invento. Mi rimane solo un pezzetto di verità.”

Tornare a Harmony, già teatro del precedente libro di Michael Bible, L’ultima cosa bella sulla faccia della terra, è stato come riaprire un vaso carico di emozioni, tornare a sentire il sussurro di una storia che scava nel profondo.

Quattro protagonisti, François, un ragazzo segnato da un evento traumatico avvenuto venticinque anni prima, Eleanor, la ragazza di cui François era innamorato, Lazarus, una tartaruga dai poteri chiaroveggenti, e Little Lazarus, una piccola tartaruga salvata da Eleanor, alternano e sovrappongono le loro voci in una narrazione stratificata e costantemente in bilico tra sogno e realtà creando un mosaico di emozioni di grande intensità.

Tutto inizia da un ricordo: Eleanor, un giorno, convince François a fare il salto della collina e quel salto sarà l’inizio di una catena di eventi che cambierà per sempre le loro vite, l’esatto punto di rottura tra un prima e un dopo.

Nel frattempo, a Harmony arriva un vagabondo muto, l’ultimo dei Seersucker, una sorta di setta silenziosa. Con sé porta Lazarus, la tartaruga che il Seersucker sostiene essere dotata di poteri profetici, e con la quale guadagna denaro leggendo il destino degli abitanti. Ma il confine tra finzione e realtà si fa sempre più sottile, e la tartaruga sembra davvero sapere qualcosa che gli altri ignorano.

Il Goodbye Hotel, situato sulla Quattordicesima Strada di Manhattan, è il luogo simbolico dove François si rifugia per raccontare la sua versione dei fatti. È un posto per anime perdute, per chi ha lasciato il mondo alle spalle e non sa, o non può, più tornarci.

Con una prosa poetica, essenziale e al contempo densa di significato, Michael Bible ci trascina in una dimensione multiforme, in una realtà a cui ne corrispondono contemporaneamente altre, infinite, parallele, connesse, tasselli che si incastrano perfettamente a formare un puzzle che prende forma e diventa nitido nel momento in cui ci arrendiamo, ci abbandoniamo al viaggio tra i ricordi, le colpe e le speranze di personaggi che cercano di sopravvivere al peso del passato e accettiamo che tutto questo sia possibile.

GOODBYE HOTEL – MICHAEL BIBLE

ADELPHI

TRADUZIONE DI: Martina Testa

PREZZO DI COPERTINA: € 18,00

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