Quando questo romanzo è apparso sugli scaffali, ho iniziato a girarci intorno, in maniera un po’ distratta, indecisa se prenderlo o meno, non mi sono mai nemmeno fermata a leggere la trama. Continuavo a osservare la copertina, il titolo, poi ancora la copertina e poi il titolo. Attrazione e fuga, con una strana ansia che si insinuava nel mio stomaco.
Finché un giorno, un post su Instagram, di un profilo che stimo e seguo con interesse, mi ha convinta. L’ho preso come un segnale definitivo e sono corsa in libreria.
Mi sono bastate poche pagine per capire il perché dei miei dubbi, delle sensazioni, di quella punta di ansia che era un campanello d’allarme: questa storia è stata per me come una scossa di terremoto, un principio che può portarmi a guardare negli occhi qualcosa che non riesco ancora a risolvere.
Io lo dico spesso, i libri ti trovano sempre e, di solito, lo fanno nel momento più opportuno.
“Io credo che ogni cosa accada, – disse. – Punto. O punto e a capo, come preferisci. Tutto qui. Le cose accadono e dobbiamo imparare ad accettarle; sempre che si escluda il suicidio, ovvio. Se riusciamo a trovarci un senso, bene; altrimenti dobbiamo comunque conviverci. Il senso che attribuiamo agli eventi è un’elaborazione a posteriori, un anestetico. L’unica cosa empiricamente dimostrabile è il verbo accadere. Il resto è quel che ti fa dormire la notte”.
Avery, la maggiore delle sorelle Blue, è un’avvocata di successo, vive a Londra con sua moglie Chiti e sembra che tutto intorno a lei sia perfetto, in realtà ci sono segreti e tormenti che stanno per esploderle tra le mani e cambiare completamente la sua vita.
Bonnie ha alle spalle un passato da campionessa di pugilato, una carriera interrotta dopo l’ultima insopportabile sconfitta, ma forse adesso la sua nuova e anonima vita da buttafuori a Los Angeles sta per finire e lei deve andarsene.
Lucky, la più piccola, è andata via di casa ad appena quindici anni, ha iniziato a girare il mondo facendo la modella, adesso vive a Parigi, ma è tutto fuori controllo, i giorni le scivolano via tra notti sregolate, eccessi di alcool e droga, appuntamenti mancati e opportunità annullate. Anche la sua vita è a un bivio, qualcosa deve cambiare.
E poi c’era Nicky. Nicky che non ha retto a una vita complicata, fatta di un dolore fisico insopportabile, Nicky che in qualche modo le teneva tutte unite anche da lontano, Nicky che non ha mai abbandonato il nido, Nicky che adesso non c’è più, Nicky la cui morte ha aperto una voragine e ha devastato la vita delle tre sorelle rimaste.
Cresciute come un corpo e un’anima, unite a fronteggiare un’esistenza familiare costruita su basi a dir poco traballanti, con un padre alcolizzato e una madre troppo impegnata a negarlo e a coprirne gli effetti collaterali, le sorelle Blue si trovano ad affrontare dipendenze, dolori e ricostruzioni e finiscono per essere annientate da una tragedia a cui faticano a sopravvivere.
A distanza di un anno dalla morte della sorella, informate dalla madre circa l’intenzione di vendere la casa di famiglia a New York, Avery, Bonnie e Lucky hanno tre giorni di tempo per capire cosa fare del posto in cui sono ancora conservate tutte le cose di Nicky, tre giorni per guardarsi in faccia, affrontare le loro esistenze, elaborare il lutto che da un anno le sta distruggendo e decidere se abbandonarsi alla sconfitta definitiva o ricominciare a vivere più unite che mai.
Con una scrittura profonda e priva di inutili manierismi, Coco Mellors riesce a caratterizzare le protagoniste di questa storia intensa e coinvolgente in modo da restituircele vere e sincere, rappresentate abilmente con tutte le loro debolezze, sofferenze e anche con tutta la forza che si nasconde in ciascuna di loro, e non si può fare a meno di amarle, una per una, proprio per quello che sono, che sono state e che potranno essere. L’empatia che si genera è molto forte.
Le opportunità per riflettere sui temi affrontati – le dipendenze, il bisogno di trovare il proprio posto nel mondo, le relazioni, la malattia, la famiglia – sono molteplici e altrettante sono le diverse prospettive che Mellors ci offre.
Personalmente, leggendo queste pagine, mi sono sentita come se stessi percorrendo il labirinto degli specchi, un percorso ignoto e ingannevole che ti mette faccia a faccia con quelle cose che spesso fa meno male tenere nascoste.
La cosa assurda, o forse no, e a cui continuo a pensare da quando ho finito di leggere questo libro, è che in ciascuna delle quattro sorelle io ci ho trovato un pezzetto di me, in alcuni casi piccolo, in altri un po’ più grande, ma ce l’ho trovato.
È stato definito un Piccole donne contemporaneo, e indubbiamente per certi aspetti lo è veramente. Quello che so, e che conserverò con me, è che davvero i libri ti trovano sempre al momento giusto, e che, se Piccole donne, all’epoca, è stato per me un libro molto importante, la prima volta in cui mi sono riconosciuta in un modo sincero e nuovo, Le sorelle Blue, oggi, è arrivato quando ne avevo bisogno, anche se non lo sapevo, e mi ha aiutata a smuovere, anche solo di poco, qualcosa che faccio ancora fatica a credere di poter cambiare. È un inizio.
“Una sorella non è un’amica. Non ci si sceglie a vicenda, non ci si studia di nascosto per capire con chi si ha a che fare: ci si appartiene fin dal primo momento”.
LE SORELLE BLUE – COCO MELLORS
EINAUDI EDITORE
TRADUZIONE DI: Carla Palmieri
PREZZO DI COPERTINA: € 20,00