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Un’altra notte di cazzate in questo schifo di città di Nick Flynn

Un'altra notte di cazzate in questo schifo di città di Nick FlynnLa storia di Jonathan Flynn, un padre che non riuscirà mai ad essere un padre, raccontata da Nick Flynn, un figlio che, a sua volta, non riuscirà mai ad essere un figlio.
Jonathan vive una vita di espedienti, sempre a caccia dell’occasione migliore per guadagnare il massimo investendo il minimo, sempre chiuso nell’illusione, che per lui è ferma certezza, dell’imminente arrivo di una fama che gli cambierà la vita; lui, il miglior poeta d’America, lo scrittore che regalerà agli Stati Uniti un libro che cambierà la storia della narrazione americana.

In realtà, abbandonata la famiglia poco dopo la nascita di Nick, girovagato in ogni dove per campare al meglio, sfruttando divani e giacigli di questo o quell’altro amico disposto, ancora una volta, a chiudere un occhio e a concedergli un’altra occasione, scontati anche un paio d’anni di galera, si ritrova a diventare un senza tetto, uno dei molti che popolano la città di Boston, sempre in bilico tra la vita e la morte, nello sforzo di superare un altro inverno.

Nick è un ragazzo che fa fatica a trovare la sua strada, che sa che da qualche parte là fuori c’è suo padre, ma che non ne vuole sapere, non lo vuole incontrare, non vuole affrontare faccia a faccia il dolore dell’abbandono e delle sofferenze che la madre ha dovuto subire fino al giorno in cui ha deciso di suicidarsi.
Eppure Nick, paradossalmente, lavora al Pine Street Inn, il più grande rifugio per senza tetto di Boston, per diversi anni. E, ad un certo punto, l’incontro è inevitabile. La collisione che scatena il  meccanismo della riaccensione di un complicatissimo rapporto padre-figlio, fatto di negazione, frustrazione, alcolismo e tossicodipendenza.

Un’altra notte di cazzate in questo schifo di città di Nick Flynn è un romanzo che si fa divorare alla velocità della luce. A tratti agghiacciante e costantemente devastante.

Molti hanno combattuto in guerra: in Vietnam, di solito. Per alcuni è la verità, per altri una convinzione. Molti sono stati sposati, altrettanti sono stati in prigione. Uno di loro parla attraverso uno squarcio che gli apre la gola. Tanti sono i ciechi, i sordi o quelli quasi sordi. Le braccia dei tossici sono piagate da lacerazioni che non vogliono rimarginarsi. Uno stoppino di cotone, applicato quotidianamente alle ferite, dovrebbe drenare il pus, ma spesso loro stessi si dimenticano di richiedere una medicazione. Senza medicine, gli epilettici collassano, e il colpo è anche peggiore se, dopo l’assunzione di medicinali, hanno alzato il gomito. Oltrepassano il portone di ingresso zoppicando, con l’aiuto di bastoni, di girelli, di stampelle, di sedie a rotelle. Alcuni strisciano per terra. Altri, sorretti da un paio di amici, strascicano i piedi. Un uomo perde continuamente l’occhio di vetro. Un altro si è fatto tatuare la scritta VAFFANCULO sulla parte interna del labbro inferiore. Altri, invece, hanno optato per il tatuaggio di una lacrima sulla guancia, segno che hanno ammazzato qualcuno. Diversamente, chi ha spifferato troppo è contrassegnato da una cicatrice che, dalla bocca, si allarga fino all’orecchio. Molte sono le dita mozzate, interamente o in parte, in una rissa o in uno scontro a fuoco. I lobi d’orecchio rosicchiati dai topi. Un uomo è stato dato alle fiamme: adesso le tracce delle ustioni gli solcano il collo come lingue di fuoco.

UN’ALTRA NOTTE DI CAZZATE IN QUESTO SCHIFO DI CITTA’ – NICK FLYNN

TRADUZIONE DI Martino Gozzi
MONDADORI
PREZZO: € 15,00

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