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Le 13 cose di Alessandro Turati

13Ho incontrato Alessandro Turati lo scorso 18 maggio, al Salone Internazionale del Libro di Torino.
Prima non lo avevo mai visto, come dire, vis-a-vis. Ci siamo conosciuti circa un anno fa, via web, tramite il solito facebook.

Dopo aver letto il suo libro e averne scritto due righe altrove, tramite l’editore, un post e un commento, insomma nelle maniera un po’ ormai comunemente diffusa, siamo diventati amici. Questi fantomatici amici di social network che uno non sa mai come classificare veramente. Amici forse è una parola troppo grande, non so nemmeno chi sei, conoscenti è forse una parola troppo fredda, per non parlare del termine contatto, odioso.

Comunque, come capita sui social network, ci si scambia due battute ogni tanto, un like di qua, un commento di là, una chiacchierata saltuaria scaturita da un argomento a caso e quindi, quindi niente, se andiamo al Salone ci incontriamo, ok? Ok.

Alessandro è un tipo veramente strano, pubblica su fb degli status deliranti, apparentemente senza senso, ma, dopo circa un annetto, a volte qualcosa riesco a capire, dietro quei deliri.
Alessandro è uno che pubblica status deliranti su fb e che, se gli gira, cambia idea e li cancella. Tutti.
Poi, ogni tanto sparisce, poi ritorna.

In un piccolo paesino di provincia, dal quale sembra che tutti se ne siano andati, Alessio Valentino si ritrova con un biglietto in tasca, un biglietto sul quale Emilie aveva segnato 13 cose da fare. Ma Emilie non c’è più, se ne è andata via otto anni prima, portata via da un cancro. E Alessio si ritrova con questo biglietto in tasca che ogni tanto apre e legge, come se fosse un rituale, un esercizio da fare per sopravvivere all’assenza.

In una realtà che somiglia molto a quella di un campo di sfollati, o di un luna park chiuso, Alessio Valentino lega la sua stramba vita, e il suo esercizio di sopravvivenza, alla vita ugualmente o ancora più stramba di alcuni vicini di casa e altra gente di passaggio, tutti personaggi improbabili e grotteschi con i quali ordisce trame di esistenze veramente sgangherate.

Burano è fatto così. È una vasca da bagno senza tappo. È completo come una porta senza maniglia. La cosa più bella che ha – per modo di dire – sono le gambe ad arco con le rotule rivolte verso l’esterno. Sembra che il peso della pancia gli stia spezzando le ginocchia, come stuzzicadenti sotto la pressione di una roccia. Prima o poi dovrà comprasi un carrello per ficcarcisi dentro come uno storpio qualsiasi. un fenomeno da semaforo. Manovalanza per le mafie locali. Povero. Certo, è anche vero che fa nulla per porre rimedio. Mangerebbe anche panini con chiodi, colla e schegge d’amianto. Ingurgita ogni cosa come se al posto dello stomaco avesse un sacchetto dell’umido. 

Le 13 cose di Alessandro Turati è un libro che ho voglia di rileggere, un libro che non ti annoia, un libro che ti fa tanto ridere quanto piangere, che non ha un inizio e non ha una fine, intesi come punto di partenza e punto di arrivo, è un continuo susseguirsi di eventi interni ed esterni che compongono un intero mondo che si srotolerà tra le vostre mani e vi trasporterà in dimensioni parallele.

A distanza di un anno, posso ancora dire che sia uno dei libri più belli che io abbia letto negli ultimi 12 mesi.

LE 13 COSE – ALESSANDRO TURATI

NEO.edizioni
PREZZO DI COPERTINA: € 12,00

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2 thoughts on “Le 13 cose di Alessandro Turati

    1. se non lo trovi, puoi andare direttamente sul sito dell’editore, te lo mandano a casa senza spese di spedizione! se lo leggi, fammi sapere che ne pensi! buona giornata!

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